Per essere definito di buona qualità il gasolio deve rispettare alcuni paramentri
Il gasolio è una miscela di idrocarburi liquidi, ottenuta mediante distillazione del petrolio greggio e utilizzata come combustibile per motori Diesel, per riscaldamento o per la produzione di energia elettrica.
La sua qualità risente delle caratteristiche del greggio da cui origina e delle tecniche di produzione utilizzate (cracking, visbreaking, ecc...).
Il gasolio autotrazione è conforme alle caratteristiche della norma EN590
Caratteristiche principali
Le caratteristiche più importanti del gasolio sono:
- Numero di cetano
- Proprietà a freddo (es. punto di intorbidamento e il CFPP Cold Filter Plugging Point)
- Lubricity e zolfo
- Stabilità all'ossidazione
- Combustione
- FAME
Il numero di cetano:
Indica la capacità di auto-accensione di un gasolio, tanto più è alto tanto più facilmente il gasolio può auto accendersi nel motore, influenza l’avviamento a freddo del motore, e il rendimento, la rumorosità e la fumosità.
Ad oggi il numero di cetano richiesto dalla norma deve avere un valore maggiore di 51.
Proprietà a freddo:
Il punto di intorbidamento rappresenta in gradi centigradi la temperatura alla quale il carburante comincia a diventare opaco a causa della formazione di cristalli i paraffina.
Il CFPP (Cold Filter Plugging Point) indica la temperatura alla quale la quantità e dimensione dei cristalli presente nel gasolio è tale da intasare il filtro e non rendere più possibile la filtrazione in un determinato tempo e varia in funzione della stagionalità
Estiva - dal 01.04 al 31.10: soddisfa un grado di CFPP pari a 0°c
Invernale - dal 15.11 al 15.03: soddisfa un grado di CFPP pari a -10°c
La lubricity e lo zolfo
La lubricity è il potere lubrificante del carburante stesso ed è condizionata dal contenuto di zolfo, elemento altamente inquinante.
Negli anni, per ragioni legate all'ambiente, attraverso una continua evoluzione tecnologica si è giunti a ridurre drasticamente il contenuto di zolfo nel gasolio, fissato attualmente ad un massimo di 10 mg/kg.
La minor lubrificazione dovuta all’abbassamento dello zolfo viene compensata dalla presenza di biodiesel e con l’utilizzo di additivi lubricity improver che migliorano il potere lubrificante del gasolio.
La combustione
La difettosa carburazione e combustione del prodotto dipende non solo dall' efficienza dei dispositivi ma anche dalle caratteristiche del gasolio, un ridotto indice di cetano si traduce infatti in una peggiore combustione.
Una non ottimale combustione comporta la formazione di residui e delle conseguenti formazioni di depositi, nonché a maggiori consumi ed emissioni.
La combustione può essere migliorata con l'utilizzo di additivi miglioratori di prestazioni che aiutano a mantenere puliti gli iniettori, proteggere da corrosioni ed emulsioni, contrastare la formazione di biofilm e la proliferazione della carica batterica.
La stabilità
E' uno dei parametri fondamentali per assicurare il corretto funzionamento dei motori. La perdita di stabilità comporta un degrado molto veloce del prodotto con formazionedi patina e di sedimenti insolubili (particelle fluttuanti o sedimentabili nel carburante) e sedimenti aderenti (sostanze In grado di formare dei film molto aderenti).
Per mantenere un gasolio stabile è consigliato l'utilizzo di un additivo stabilizzante, utile a contrastare la degradazione del gasolio diminuendo gli interventi di manutenzione in serbatoi e motori.
FAME
ll FAME (Fatty Acid Methyl Esters) o biodiesel è una miscela di esteri ottenuti mediante un processo di trans-esterificazione di acidi grassi di origine vegetale con alcool metilico.
In base alla norma il gasolio può contenere fino ad un massimo del 7% di FAME, questo lo rende più igroscopico, ossia con una maggiore capacità di assorbire l’umidità presente nella cisterna e nell'aria; l'umidità si trasforma in acqua che sedimenta nel fondo e crea l'habitat ideale per lo sviluppo di batteri o alghe. Il gasolio con FAME è perciò meno duraturo nel tempo in quanto soggetto ad elevata degradazione.
Problematiche principali: i contaminanti del gasolio
I contaminanti si dividono in base alla loro origine: liquidi, solidi o batterici.
Il principale contaminante liquido è l'acqua, dannosa per tutto il sistema di alimentazione in quanto un' elevata quantità provoca ruggine, usura precoce di pompe ed iniettori oltre che non essere in grado di bruciare.
Il massimo contenuto d'acqua consentito dalla norma è di 200 mg/kg, oltre tale valore è altamente probabile il blocco del motore; quando il contenuto d'acqua è elevato l'aspetto del gasolio si presenta opalescente.
Tra i contaminanti solidi vengono inclusi sabbia e polveri in grado di provocare usura precoce di pompe ed iniettori oltre che in grado di ostacolare il corretto flusso nel sistema di alimentazione.
Nella specifica di riferimento EN 590 il valore massimo dei contaminanti viene fissato a 24 mg/kg.
I contaminanti batterici sono batteri, funghi e muffe che si manifestano dando vita a colonie di micro organismi comunemente chiamate alghe che provocano un progressivo aumento dell’intasamento di filtri e l’occlusione di iniettori o altri componenti del sistema di distribuzione.
La proliferazione batterica si sviluppa a partire da 15°, in inverno perciò, soprattutto per i serbatoi fuori terra, lo svilupparsi dei batteri è meno frequentee non è necessario ricorrere ad additivi per combatterle.
La carica microbica totale non è una caratteristica compresa nella norma EN590 ma è consigliato non superare un limite di 1.500 UFC/L.
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